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Fattori associati al rischio di ricorrenza di amnesia globale transitoria

L’amnesia globale transitoria (AGT) è una sindrome clinica caratterizzata da esordio improvviso di amnesia anterograda che tipicamente dure da 4 a 6 ore, ma che può anche durare fino a 24 ore. L’inabilità di formare nuove memorie durante un episodio di AGT spesso causa che i pazienti facciano domande in modo ripetitivo, mentre la loro identità, coscienza e altre funzioni neurologiche rimangono intatte.
Gli episodi di AGT hanno spesso un trigger identificabile, come la manovra di Valsalva, rapporti sessuali, esercizio o emozioni forti. Questi trigger supportano la nozione prevalente che la AGT possa essere causata da ipertensione intracranica venosa transitoria. Esiste anche una forte associazione tra AGT ed emicrania, suggerendo un potenziale meccanismo genetico o patofisiologico condiviso. Tuttavia, l’esatta associazione tra AGT ed emicrania non è ancora chiara. Anche se esiste una forte predisposizione famigliare all’emicrania, si hanno solo rari casi di report di cluster famigliari di AGT. Similmente, molti individui che sperimentano emicrania non hanno mai avuti episodi di AGT.
Risultati di indagini diagnostiche, inclusi elettroencefalografia (EEG) e imaging cerebrale e vascolare, sono tipicamente normali durante e dopo un episodio di AGT. Evidenze elettroencefalografiche sono generalmente non specifiche, ma rare scariche epilettiformi possono essere presenti in pazienti con epilessia concomitante. I risultati di risonanza magnetica (RM) possono mostrare piccoli foci di diffusione ristretta iniziale, particolarmente nell’ippocampo.
La AGT è solitamente un evento isolato, con tassi variabili di ricorrenza riportati in letteratura. Studi con una durata media di follow-up di almeno 3 anni hanno trovato tassi di ricorrenza tra il 2,9% e il 23,8%. L’ampio rango dei tassi di ricorrenza appare riflettere (1) la variabilità della rigidità della definizione di AGT, con più alti tassi associati a criteri più rilassati per definire la AGT e (2) il relativamente basso numero di pazienti con episodi ricorrenti, con una mediana di 12 pazienti con episodi ricorrenti tra questi vari studi. La differenza nei tassi di ricorrenza di AGT tra gli studi limita l’abilità dei clinici di discutere quanto probabile sia che avvenga un altro evento. Inoltre, non esistono fattori di rischio precedentemente identificabili associati alla ricorrenza di AGT.
AGT è considerata un evento benigno con poca probabilità di ricorrenza. Studi suggeriscono che AGT non sia associata a un aumentato rischio per lo sviluppo di altri disordini neurologici, come ictus, demenza o epilessia. Ciononostante, AGT può provocare stress emotivo sia per il paziente che per i famigliari e può mimare emergenze neurologiche come ictus o crisi epilettiche. Può avere anche implicazioni per alcune occupazioni. Pertanto, è importante per i clinici essere in grado di offrire consulenza ai pazienti riguardo il loro rischio di ricorrenza di AGT, includendo qualsiasi fattore che possa aumentare la probabilità di un altro evento.
Gli autori hanno ipotizzato che certi fattori di rischio psicologici, ambientali o genetici possano aumentare il rischio di ricorrenza di AGT, potenzialmente aiutare nell’identificare pazienti con più alto rischio di ricorrenza e fornire ulteriori informazioni sui meccanismi patofisiologici dell’AGT.

In questo lavoro sono stati utilizzati dati proventi da una coorte retrospettiva di pazienti con AGT isolata o ricorrente afferenti della Mayo Clinic tra il 1° agosto 1992 e il 28 febbraio 2018. Sono stati esaminati un totale di 1491 casi e 1044 rientravano nei criteri di inclusione per AGT, con i rimanenti esclusi per diagnosi indeterminata o alternativa o per la disponibilità limitata di informazioni nei registri clinici.
Sono stati raccolti dati demografici, fattori precipitanti, storia di emicrania, risultati di esami elettrodiagnostici e di imaging e storia famigliare di AGT. L’outcome primario è stato rappresentato dalla ricorrenza di AGT.
Dei 1044 pazienti inclusi, 575 (55,1%) erano maschi e l’età media al momento dell’inclusione era di 75,0 anni. Un totale di 901 (86,3%) aveva presentato un singolo episodio di AGT e 143 (13,7%) episodi ricorrenti di AGT. I due gruppi erano comparabili per età al momento dell’inclusione, sesso, trigger identificabili e durata dell’amnesia anterograda. Il numero delle ricorrenze variava tra 1 e 9, con 137 individui (95,8%) con 3 o meno ricorrenze. L’età media al primo episodio di AGT era 65,2 anni per gli individui con un singolo episodio vs 58,8 anni per quelli con episodi ricorrenti (p<0,001). Si aveva una storia personale di emicrania in 180 individui (20,0%) con un singolo episodio di AGT e 52 individui (36,4%) con episodi ricorrenti di AGT (p<0,001) e una storia famigliare di emicrania in 167 individui (18,5%) con un singolo episodio di AGT e 44 individui (30,8%) con episodi ricorrenti di AGT (p=0,001). Non sono stati individuati segni elettrofisiologici associati a un aumentato rischio di ricorrenza di AGT. Anomalie del lobo temporale acute e subacute sono stati osservati raramente e non hanno richiesto interventi. Una storia famigliare di AGT è stata identificata in 12 individui (1,3%) con un singolo episodio di AGT e in 4 individui (2,8%) con episodi ricorrenti di AGT.
I risultati di questo studio mostrano che, al confronto con episodi isolati di AGT, la ricorrenza è associata a una più giovane età al momento dell’episodio iniziale di AGT e alta prevalenza di storia sia personale che famigliare di emicrania. Molti dei pazienti con AGT ricorrente presentava 3 o meno episodi separati da 3 o 4 anni. Questo studio ha quindi identificato dei potenziali fattori di rischio per la ricorrenza di AGT e può aiutare i clinici al momento del counselling dei pazienti riguardo il rischio di ricorrenza.
Un recente studio retrospettivo ha individuato che pazienti con una storia personale di emicrania presentavano con più probabilità ricorrenza di AGT, mentre altri fattori clinici, risultati di esami ematochimici e di imaging non erano associati alla ricorrenza. Nonostante non ci fosse apparente associazione tra l’età iniziale di presentazione di AGT e ricorrenza, lo studio era limitato dal relativamente basso numero di individui con episodi ricorrenti e breve durata del follow-up. Altri studi con dati sulla ricorrenza di AGT non erano dedicati a comparare gli episodi singoli vs i ricorrenti ed erano anche limitati da un numero relativamente basso di individui con episodi ricorrenti. Il presente studio ha la più ampia analisi di individui con episodi ricorrenti di AGT, con una potenza sufficiente e una durata di follow-up per misurare differenze significative da individui con episodi isolati di AGT.
Il tasso di ricorrenza di AGT in queste analisi era del 13,7%, vicino alla mediana di ricorrenza stimata da studi precedenti. Quasi due terzi degli individui con episodi ricorrenti avevano una sola ricorrenza e più del 95% aveva 3 o meno ricorrenze, cosa che supporta ulteriormente che le ricorrenze multiple sono rare. In uno studio precedente in residenti in Olmsted County, Minnesota, il tasso di ricorrenza era del 14,4%.
Non sono emerse differenze significative nella proporzione o nel tipo di trigger tra individui con episodio singolo o ricorrenti di AGT. Tuttavia, lo stesso trigger spesso accelerava le ricorrenze multiple di AGT in pazienti individuali, suggerendo una particolare suscettibilità e aiuta a spiegare perché certi pazienti abbiano un alto numero di ricorrenze. Per esempio, nell’unico paziente con 6 episodi di AGT, 5 di questi erano dovuti a inteso sforzo durante il canto. In due pazienti che hanno avuto 4 episodi ciascuno, tutti erano statti precipitati da rapporti sessuali.
Questo studio indica che pazienti con emicrania presentano AGT a una più giovane età al confronto con quelli senza emicrania. Nonostante l’età l’emicrania è il solo fattore di rischio associato ad AGT, nonostante il meccanismo sottostante non sia ancora stato chiarito.
In conclusione, la AGT è una sindrome clinica che si può comunemente incontrare nei reparti di emergenza, in neurologia e in medicina generale. La pratica comune è che il clinic riassicuri il paziente riguardo la natura benigna della sindrome e il basso rischio di ricorrenza. Questo studio, in combinazione con altri, indica che la ricorrenza di AGT non sia rara e che il tasso di ricorrenza si aggiri tra il 10% e il 15% nei 5 anni successivi. Quando la presentazione clinica delle ricorrenze di AGT è tipica, la valutazione con EEG e RM può non essere necessaria in quanto i risultati con poca probabilità cambiano la gestione clinica o influiscono sulla prognosi. Pazienti con storia personale o famigliare di emicrania e quelli più giovani al momento del primo episodio di AGT (< 60 anni) hanno un più alto tasso di rischio di ricorrenza di AGT.

Factors Associated With Risk of Recurrent Transient Global Amnesia

Ken A. Morris; Alejandro A. Rabinstein; Nathan P. Young

https://jamanetwork.com/journals/jamaneurology/article-abstract/2770030

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