I DISTURBI DEL SONNO

Il sonno occupa circa un terzo della nostra vita ed è fondamentale per il benessere del nostro organismo.

Indipendentemente dalla causa, la riduzione di sonno interferisce con alcune funzioni fondamentali del nostro corpo, determinando spesso conseguenze evidenti anche sul piano comportamentale e sulla qualità della salute.

I disturbi del sonno non vanno mai sottovalutati, perché si ripercuotono anche sulle ore diurne influenzando negativamente l’andamento lavorativo, i rapporti sociali e tutta la sfera psicologica del soggetto, oltre ad aumentare il rischio di contrarre infezioni, sviluppare malattie metaboliche e cardiovascolari.

Quali sono i principali disturbi del sonno?

 

INSONNIA

L’insonnia è un disturbo molto comune caratterizzato dalla incapacità di prendere sonno anche quando se ne sente il bisogno: si tratta di un problema complesso, che non coinvolge solo la notte, ma si ripercuote su tutta la giornata. Generalmente, chi soffre di insonnia presenta difficoltà ad addormentarsi o frequenti risvegli notturni, risveglio precoce al mattino e cattiva qualità del sonno, che viene percepito come poco ristoratore. Chi soffre di insonnia ha spesso anche sintomi diurni, come spossatezza, disturbi della memoria, depressione, ansia e sonnolenza persistente. In relazione alla durata e alla frequenza dei sintomi l’insonnia può essere definita come acuta o, qualora sussista da almeno un mese, cronica.

Le cause principali dell’insonnia possono essere di origine genetica, di origine psicologica (come stress, ansia e depressione), oppure di origine fisica (come malattie o dolori fisici). Anche l’utilizzo di alcuni tipi di farmaci o una cattiva igiene del sonno possono scatenare questo disturbo.

La diagnosi di insonnia dovrebbe essere effettuata dal medico di medicina generale che indirizzerà il paziente ad una visita specialistica per disturbi del sonno, specialmente in situazioni complesse, quali la mancata risposta alle terapie farmacologiche, oppure quando sospetti la presenza di altre patologie del sonno, come le apnee notturne, per le quali può essere indicata l’esecuzione di esami strumentali specifici come la polisonnografia.

 

IPERSONNIA O ECCESSIVA SONNOLENZA DIURNA (EDS)

La sonnolenza è una sensazione soggettiva che esprime il desiderio di dormire e ci informa sul fisiologico bisogno di sonno. L’eccessiva sonnolenza diurna (EDS) è una condizione patologica che può manifestarsi con l’incapacità a rimanere svegli durante le ore diurne, determinando involontari momenti di ottundimento o veri e propri addormentamento in situazioni inappropriate.

L’EDS può essere lieve, quando si verifica in situazioni monotone (ad es. leggendo un libro o guardando la TV), moderata o severa, quando la sonnolenza o gli attacchi di sonno arrivano ad interrompere attività in corso quali parlare, lavorare o guidare, esponendo il soggetto e l’ambiente circostante a conseguenze potenzialmente pericolose. Le cause di EDS possono essere varie, da inadeguati stili di vita, a condizioni mediche, numerosi disturbi del sonno, fino ai quadri estremi di ipersonnia di origine centrale.

Un valido strumento volto ad ottenere informazioni sulla presenza di ipersonnia diurna è la Scala Di Epworth, sotto riportata, suggestiva per eccessiva sonnolenza diurna se si ottiene un punteggio > 10. (compila la scala di epworth – scopri il livello della tua sonnolenza)

 

RUSSAMENTO E SINDROME DELLE APNEE OTRUTTIVE DEL SONNO (OSAS)

Più della metà degli italiani russa e in molti casi il russamento è sintomo di una patologia più grave, la cosiddetta sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), caratterizzata da ripetuti episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno: queste apnee comportano dei microrisvegli continui, brevi e inconsapevoli, e sono associate a una pericolosa riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.

L’OSAS è una malattia da non sottovalutare: chi ne soffre ha un rischio maggiore di sviluppare ipertensione arteriosa, infarto o ictus cerebrale, oltre ad obesità e diabete. Inoltre, gli effetti delle apnee sulla struttura del sonno comportano un senso continuo di affaticamento e un’eccessiva sonnolenza diurna, con ripercussioni sulle funzioni cognitive, ponendo questi pazienti in uno stato di maggior rischio di incidenti stradali e di infortuni sul lavoro.

L’OSAS è spesso molto difficile da diagnosticare, perché il paziente può essere asintomatico o non riconoscere i sintomi più comuni, che possono essere sia notturni che diurni.

  • Sintomi notturni: russamento, pause respiratorie, sonno frammentato da frequenti risvegli, risvegli con sensazione di soffocamento, nicturia (l’esigenza di urinare nel corso della notte) e sudorazione notturna.
  • Sintomi diurni: stanchezza al risveglio, scarsa concentrazione con deficit di memoria, mal di testa mattutini, disturbi dell’umore ed eccessiva sonnolenza diurna.

Quello che è importante sapere è che solo in seguito a un esame specifico come la polisonnografia, il medico potrà di porre la diagnosi e quantificare la severità del disturbo al fine di stabilire la corretta terapia da seguire.

Il decreto ministeriale del 22 dicembre 2015 definisce gli standard per valutare l’idoneità alla guida dei soggetti affetti da OSAS. Il corretto trattamento di tale disturbo è un requisito fondamentale per il rilascio della patente di guida.

 

SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO

La sindrome delle gambe senza riposo (Restless Leg Syndome – RLS) è un disturbo del sonno molto frequente, caratterizzato da un’irrefrenabile sensazione di fastidio alle gambe, che viene notevolmente alleviata dal movimento. Può essere secondaria a diversi disturbi medici (come insufficienza venosa, neuropatie, ecc.) ma può anche essere a genesi primaria ed è associata ad un aumentato rischio cardiovascolare.

Di solito il paziente riferisce di provare dei formicolii insopportabili alle gambe o si sveglia di notte e non riesce a riaddormentarsi perché non riesce a stare nel letto senza muoversi continuamente. I sintomi possono comparire anche nel pomeriggio, al cinema o in auto o in condizioni in cui il soggetto dovrebbe rimanere fermo.

Una corretta diagnosi, soprattutto nei casi atipici, è fondamentale per impostare una terapia adeguata. Nella maggioranza dei casi una giusta terapia farmacologica porta ad un soddisfacente controllo dei sintomi, con recupero di un sonno riposante e soddisfacente.

 

Polisonnografia

La polisonnografia o poligrafia (PSG) è l’esame più importante per lo studio del sonno. Con il termine “polisonnografia” si indica una M per la valutazione dei fenomeni fisiologici e patologici che possono occorrere mentre si dorme.

È un esame semplice e non invasivo, che viene eseguito con un particolare strumento detto polisonnigrafo.

Esistono due principali tipologie di polisonnografia:

il Monitoraggio Cardio-Respiratorio Notturno

Il monitoraggio cardiorespiratorio – comunemente chiamato polisonnografia o poligrafia (PSG) si svolge solitamente al domicilio del paziente durante una normale notte di sonno.

Il monitoraggio cardiorespiratorio è indicato per pazienti con disturbi respiratori nel sonno (come russamenti e apnee notturne) e registra una serie di parametri specifici, come il flusso aereo oro-nasale, i movimenti del torace e dell’addome, la frequenza cardiaca, la respirazione, i livelli di ossigeno nel sangue e la posizione corporea durante il sonno.

Durante il monitoraggio cardiorespiratorio vengono posizionate sul paziente due fasce di misurazione dei movimenti respiratori di torace e addome, un sensore per la saturimetria a un dito, degli elettrodi cardiaci per registrare il battito, una cannula oro-nasale (un piccolo tubicino di plastica posto vicino al naso) per registrare il flusso respiratorio oro-nasale e il russamento, e un piccolo senrore in grado di valutare anche la posizione corporea durante la notte.

Il monitoraggio cardiorespiratorio viene solitamente effettuato su pazienti roncopatici (russatori), su chi si sospetta possa soffrire di apnee ostruttive nel sonno (OSAS), su chi soffre di disturbi del movimento correlati al sonno e, più in generale, su chi ha disturbi legati al dormire. Grazie a questo esame preliminare il medico specializzato in medicina del sonno avrà una visione più completa del problema e gli strumenti giusti per impostare la terapia migliore.

Ricordiamo che – come affermano gli esperti – non si può sapere con certezza se si soffre della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) se non si effettua prima una polisonnografia (monitoraggio cardiorespiratorio).

Polisonnografia completa

Oltre ai parametri indagati dal monitoraggio cardiorespiratorio semplice, la polisonnografia completa permette di analizzare anche ulteriori parametri fisiologici, come ad esempio l’attività cerebrale durante il sonno, grazie a un elettroencefalogramma (EEG).

Durante la polisonnografia completa si posizionano alcuni elettrodi sulla calotta cranica del paziente (per registrare l’attività cerebrale elettrica), oltre che vicino agli occhi e sotto al mento (per registrare l’attività muscolare). Sulle gambe si posizionano sensori di attività muscolare (EMG), per valutare eventuali movimenti patologici all’addormentamento o durante il sonno, tipici di alcune patologie (come ad esempio la sindrome di gambe senza riposo, il mioclono notturno).

La polisonnografia completa è indicata per coloro che soffrono di epilessia notturna, parasonnie e disturbi comportamentali nel sonno REM.

 

Test delle Latenze Multiple del Sonno - MLST

Il Test delle Latenze Multiple del Sonno – chiamato comunemente M.S.L.T. (Multiple Sleep Latency Test) – è un esame diagnostico per lo studio del sonno.

Si tratta di una misurazione della tendenza ad addormentarsi durante le normali ore di veglia e serve a quantificare la sonnolenza misurando con quale velocità l’individuo si addormenta in sonnellini sequenziali durante il giorno.

E’ un esame semplice e non invasivo, che viene eseguito in un Laboratorio, sotto osservazione diretta di un tecnico specializzato. L’esame si svolge in un ambiente controllato, con il montaggio poligrafico per lo studio del sonno.

L’esame consiste in 4-5 registrazioni strumentali eseguite un paio di ore dopo il risveglio del paziente: durante queste registrazioni il paziente viene invitato ad addormentarsi.

Con l’MSLT si calcola la latenza media del sonno e si valuta quante volte è comparso il sonno REM durante le diverse registrazioni.

Il Test delle Latenze Multiple del Sonno è una delle verifiche obiettive più affidabili di sonnolenza diurna e di propensione al sonno, di particolare utilità nello studio della narcolessia.

 

ACTIGRAFIA

L’actigrafia è uno dei principali esami diagnostici per lo studio del sonno. È un esame semplice e non invasivo, che viene eseguito con un particolare strumento detto actigrafo, che ha la forma e la dimensione di un normale orologio da polso.

L’actigrafo va indossato al polso 24 ore su 24 e registra i movimenti corporei anche per lunghi periodi di tempo (da 1 a 15 giorni).

L’actigrafo contiene dei sensori molto sensibili al movimento, che permettono di distinguere periodi con presenza o assenza di movimento nel corso delle 24 ore. Oltre a identificare le fasi di sonno e veglia, l’actigrafo registra anche altri dati, come ad esempio la temperatura corporea periferica e i livelli di rumore e di luce circostanti, consentendo così di valutare anche l’ambiente dove si dorme.

L’actigrafo è uno strumento fondamentale per lo studio del sonno, perché nell’arco delle 24 ore registra le ore totali di sonno, la durata della veglia, i risvegli avvenuti durante la notte ed eventuali addormentamenti nelle ore diurne. I dati registrati vengono poi scaricati dal medico sul computer, per visualizzare i grafici dei diversi parametri relativi al sonno.

L’actigrafia– viene principalmente impiegata per la valutazione dell’alterazione dei ritmi circadiani, dell’insonnia, nell’ipersonnia, nei soggetti sottoposti a lavoro su turni o a jet-lag oppure nel monitoraggio di bambini con iperreattività.

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