Insuperabili: intervista ad Alberto Bau’
Oggi lo Studio Medico Mens CPZ pubblica la rubrica dedicata ad Insuperabili.
Insuperabili è una realtà che, attraverso la pratica dello sport, favorisce l’integrazione e la socializzazione di ragazzi con diversi tipi di disabilità (cognitiva, emotiva, comportamentale, fisica e motoria).
Con molto piacere vorrei quindi presentarvi Alberto Baù, atleta della Prima Squadra Ufficiale di Insuperabili, nonché della sede di Torino.
Come e quando hai scoperto il progetto di Insuperabili? Perché hai deciso di entrare a farne parte?
Ho scoperto il progetto di Insuperabili grazie a mia mamma, che me lo ha proposto per farmi fare qualcosa di nuovo e diverso. Ad oggi gioco in questa squadra dal 2012, anno in cui è nato il progetto.
E com’è stata inizialmente questa esperienza? Hai avuto qualche difficoltà?
I primi giorni non ho fatto partite, ma solo allenamenti normali. Mi allenavo con ragazzi che hanno più difficoltà di me e allora, dopo pochi giorni, mi hanno spostato con ragazzi al mio stesso livello. Diciamo che non trovavo gli allenamenti difficili, però allora ero un ragazzino con tante difficoltà, non sceglievo quasi nulla, anche se a me il calcio piaceva molto fin da quando andavo a scuola. Oggi, invece, mi sento di essere migliorato come persona e sto superando le mie difficoltà.
E questo miglioramento è avvenuto anche tramite l’esperienza con Insuperabili?
Sì, e poi sono migliorato anche a livello calcistico dal momento in cui i mister mi hanno cambiato ruolo. Infatti da portiere sono diventato difensore e da subito ho capito che quello era il mio vero posto perché mi permetteva di essere sempre in movimento, cosa che da portiere non si può fare, perché si sta fermi ad aspettare la palla. Fin dalla prima volta che ho giocato come difensore sono riuscito molto bene a marcare gli avversari, migliorando sempre di più.
Ti ispiri a qualche giocatore in particolare nella tua avventura calcistica?
Quando ero portiere mi ispiravo a Buffon, ora, invece, sono un grande fan di Giorgio Chiellini.
Vorresti raccontarci un momento particolare della tua esperienza con Insuperabili?
Sicuramente un momento che ricordo particolarmente è quando abbiamo partecipato alla “Gothia Cup” in Svezia. Per potervi accedere abbiamo fatto, qui in Italia, un torneo fra quattro squadre composte da ragazzi di sedi diverse e, la mia squadra, avendo vinto tutte le partite, si è aggiudicata appunto il premio più ambito, ovvero la possibilità di andare in Svezia.
E ora cosa ti aspetti dal tuo futuro con Insuperabili? Consiglieresti questa esperienza ad altri ragazzi?
Dal futuro, come tutti gli atleti, mi aspetto di migliorare nel mio ruolo e poi, mi piacerebbe anche rifare esperienze in altre città o all’estero. Per quanto riguarda la seconda domanda, invece, consiglierei l’esperienza, infatti, per promuoverla, è già successo che distribuissi volantini informativi in un centro commerciale.
