Insuperabili: intervista a Simone Delle Rose
Oggi lo Studio Medico Mens CPZ pubblica la rubrica dedicata ad Insuperabili.
Insuperabili è una realtà che, attraverso la pratica dello sport, favorisce l’integrazione e la socializzazione di ragazzi con diversi tipi di disabilità (cognitiva, emotiva, comportamentale, fisica e motoria).
Con molto piacere vorrei quindi presentarvi Simone Delle Rose, atleta della Prima Squadra Ufficiale di Insuperabili, nonché della sede di Torino.
Come e quando hai scoperto il progetto di Insuperabili? Perché hai deciso di entrare a farne parte?
Ho scoperto il progetto di Insuperabili nel 2018, grazie al medico da cui andavo. Mi aveva, infatti, consigliato di iniziare a fare sport, siccome non ne praticavo nessuno e quindi mia mamma, quando ha sentito da un’altra mamma parlare di questa squadra, ha deciso subito di dirmelo, pensando che facesse al caso mio e sapendo che mi piaceva il calcio.
E com’è stata inizialmente questa esperienza?
All’inizio devo dire che è stato molto difficile adattarmi a questa realtà, sia a livello relazionale che calcistico, perché ero svogliato e non riuscivo neanche a capire in che ruolo giocassi, ma poi la svolta è arrivata da quando ho iniziato a giocare nel ruolo di portiere, me ne sono innamorato e da lì sono cambiato tant’è che ho anche partecipato alla Gothia Cup, i mondiali under 17 in Svezia.
Quindi cambiare ruolo è stato fondamentale? Nel tuo ruolo ti ispiri a qualche calciatore in particolare?
Mi ispiro molto a Buffon, perché è stato un grande campione. Per quanto riguarda il cambiare ruolo, sì, è stato fondamentale perché mi ha permesso di poter trovare una mia dimensione, e poi penso che il ruolo del portiere sia il più difficile, anche perché se si sbaglia la squadra accumula gol e alla fine perde la partita.
Ti senti cambiato rispetto a quando hai iniziato questa esperienza?
Sì, decisamente. Prima ero sovrappeso, facevo fatica a parlare, uscire di casa e ad andare a giocare a calcio da solo. Adesso, nonostante mi accompagni lo stesso il mio educatore, mi sento più autonomo.
Tornando al calcio, so che sei parte della prima squadra pre agonistica di Insuperabili, cosa ti aspetti dal tuo futuro in questa squadra? Ti piacerebbe entrare a far parte della prima squadra?
Mi piacerebbe tanto ma, passare al livello successivo, mi spaventa un pò, non solo perché diventa più difficile a livello calcistico, ma anche perché significherebbe cambiare compagni.
Sulla base della tua esperienza, consiglieresti questa esperienza ad altri ragazzi?
Sì, lo consiglierei ai ragazzi che hanno già un’idea di parteciparvi, perché, quello di Insuperabili, è un contesto in cui ci si sente a proprio agio, in cui ci si può divertire e non ci si sente sotto pressione.