L’OSAS: perché è una condizione così pericolosa?

L’OSAS, o Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, è una condizione molto frequente con l’avanzare dell’età, caratterizzata dalla chiusura intermittente, nel corso della notte, delle alte vie aeree, associata frequentemente a russamento, ipersonnia durante il giorno e calo delle funzioni cognitive, deputate all’attenzione e alla memoria.

Ma perché l’OSAS è una condizione così pericolosa? Non soltanto per la sonnolenza diurna e le conseguenze che, abbiamo visto, ne possono derivare.

In un soggetto che fa apnee, si configura una condizione di ipossia intermittente, nel corso di tutta la notte, che è la principale responsabile delle numerose conseguenze cardiache, cardiovascolari e metaboliche di questa patologia. Il cuore è il principale organo danneggiato dall’ipossia intermittente e, poco per volta, con il passare degli anni, compaiono delle modificazioni irreversibili del sistema cardio-circolatorio che, partendo dalla ipertensione, portano alla ipertrofia ventricolare, all’insufficienza cardiaca e all’aumentato rischio di infarto e ictus.

Questa è la motivazione principale per cui è sempre meglio approfondire un po’, quando un paziente ti dice: “Ma dottoressa, io sto bene! Dormo un sacco, non ho niente, russo solo un pochino!”.

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