Insuperabili: intervista a Andrea Calabrò
Oggi lo Studio Medico Mens CPZ pubblica la rubrica dedicata ad Insuperabili. Insuperabili è una realtà che, attraverso la pratica dello sport, favorisce l’integrazione e la socializzazione di ragazzi con diversi tipi di disabilità (cognitiva, emotiva, comportamentale, fisica e motoria).
Con molto piacere vorrei quindi presentarvi Andrea Calabrò, atleta della Prima Squadra Ufficiale di Insuperabili, nonché della sede di Torino.
Come e quando hai scoperto il progetto di Insuperabili? Perché hai deciso di entrare a farne parte?
Ho scoperto questo progetto grazie ad un mio amico che gioca attualmente in Insuperabili (Fabio Barile) e che mi ha parlato molto bene di questa realtà. Mi è sembrata davvero una bella opportunità, che mi dava modo di ritornare a giocare a calcio, quindi ho deciso di fare una prova ed ora gioco in questa squadra da un anno.
Com’è stato il primo allenamento? Mi hai detto che avevi già giocato in altre squadre, che differenza hai trovato con quest’ultime?
Il mio primo allenamento è stato molto bello perché mi ha dato modo di conoscere la squadra e i miei compagni. Posso dire di essermi sentito parte di una realtà in cui gli atleti sanno quello che vogliono dalla squadra, sanno giocare e impegnarsi e poi l’allenamento è stato ottimo perché i coach mi sono sembrati molto preparati e il livello alto, in confronto alle mie esperienze precedenti.
E com’è stato iniziare nel periodo di pandemia?
Io sono entrato nel periodo di pandemia, ma, in realtà, il mio primo periodo di allenamenti è stato abbastanza normale, potevamo, infatti, fare allenamento tutti insieme ed era ammesso anche il contatto. Verso il mese di novembre, però, entrate in vigore le norme Covid-19, abbiamo dovuto iniziare ad allenarci individualmente e non abbiamo più potuto giocare le partite, neanche quelle che si fanno a fine allenamento per divertirsi e “smorzare” un pò l’allenamento. E’ in quel periodo che ho iniziato a notare le differenze, infatti, anche le partite tra di noi erano strutturate in modo che fossimo separati in campo e questo sicuramente le rendeva meno divertenti. A maggio, però siamo potuti ritornare agli allenamenti normali, e quindi abbiamo iniziato di nuovo a divertirci, riprendendoci molto bene, anche per quanto riguarda la forma fisica.
Parlando dei tuoi compagni, invece, che tipo di rapporto si è instaurato con loro?
Posso dire che anche in spogliatoio si vede la differenza con le altre squadre, prima che inizi una partita, infatti, parliamo, ridiamo e scherziamo insieme. Si è creato proprio un bel rapporto di amicizia, anche con gli allenatori, con cui io personalmente parlo molto.
Tornando all’aspetto più tecnico, in che ruolo giochi?
Diciamo che io sono nato come esterno sinistro però mi stanno adattando come centrocampista perché mi dicono che ho una buona visione di gioco e un buon passaggio, in questo ruolo riesco ad indirizzare un pò la squadra e a difendere la linea centrale.
C’è un episodio significativo della tua esperienza che vuoi raccontarci?
Sicuramente un bel momento è legato al mio primo raduno con la Prima Squadra Ufficiale a Roma. E’ stato il mio primo raduno calcistico in assoluto e mi è piaciuto molto perché mi ha dato anche la possibilità di vedere posti nuovi, oltre che di conoscere gli atleti della Prima Squadra Ufficiale e i suoi mister. Mi è piaciuto molto giocare con questa squadra, anche perché ne ho subito visto il livello, e poi è stata una sorta di mini vacanza perché siamo stati insieme tre giorni. L’unico aspetto di cui sono dispiaciuto è che ho partecipato infortunato, essendomi fatto male in un torneo precedente, e quindi è stato un pò pesante, ma posso dire di essermi ripreso nei raduni successivi.
E dal futuro con Insuperabili cosa ti aspetti? C’è un giocatore a cui ti ispiri particolarmente nella tua avventura calcistica?
Il giocatore a cui mi ispiro a livello tecnico è sicuramente Alessandro Del Piero, oltre per il fatto che sono juventino, posso dire che mi sia sempre piaciuto come giocatore e per i suoi piedi eccezionali. Per quanto riguarda il mio percorso con Insuperabili, invece, spero di fare sempre nuove amicizie, nuove esperienze e di giocare con ragazzi che si impegnino nel gioco, anche se è raro vedere qualcuno in Insuperabili che non si impegni. Infatti, tutti hanno la voglia di giocare bene, anche chi inizia in panchina comunque è attivo nel fare il tifo e partecipe nel sostenere la squadra mostrando la voglia di scendere in campo.
Consiglieresti ad altri ragazzi questa esperienza?
Sì, lo consiglierei vivamente perché è un ambiente bello ed è un pò come essere in famiglia. Io, ad esempio, mi sono sentito subito integrato e parte di un contesto in cui potevo fare nuove amicizie, con ragazzi ed allenatori che si vedeva che erano riusciti a creare un bel gruppo. Nel mio caso poi questa esperienza mi ha permesso di ricominciare a giocare a calcio, con dei ragazzi che si impegnano veramente.
