Fibromialgia e lavoro

Più volte all’interno di questo blog abbiamo trattato il tema della difficoltà della malattia invisibile.

Il dolore è un’esperienza soggettiva e faticosa per tutti.

Spiegare la complessità della propria situazione, del proprio disagio, è sempre impegnativo e difficile, perchè è sempre il nostro punto di vista.

E chi ci sta di fronte lo giudica in base ai propri parametri.

Nel caso di malattie come la depressione o la fibromialgia, problematiche appunto invisibili, la comprensione è demandata alla sensibilità del proprio interlocutore.

Nell’ambito del lavoro, mantenere i ritmi della produttività è difficile, per una serie di ragioni: sia per il dolore cronico diffuso, per la persistente stanchezza, per la confusione mentale, l’ipersensibilità o i disturbi del sonno; sia perchè gli altri non vedono effettivamente come e quanto si sta male.

E questo aumenta le possibilità che si generino incomprensioni e malumori, dai colleghi al datore di lavoro. Per le assenze a cui si è costretti; per l’umore deflesso, per le energie che sono davvero poche.

In più, la fibromialgia è una problematica di cui si parla lentamente e che solo adesso acquisisce una maggiore rilevanza presso l’opinione pubblica.

La questione lavorativa per i soggetti fibromialgici è una questione sempre più urgente da risolvere e che sempre più persone si trovano ad affrontare.

Come affrontare il datore di lavoro? Come fare a capire le proprie difficoltà in un panorama lavorativo che non è sempre di ampie vedute, anzi, spesso non in linea con le reali esigenze dei lavoratori?

Innanzitutto, per molte persone lo smart working può essere non LA SOLUZIONE ma sicuramente un buon compromesso.

Non dover andare al lavoro tutti i giorni, affrontando traffico, mezzi di trasporto, parcheggio o lunghi percorsi in auto è sicuramente una grande risparmio di energia e di fatica da non dover recuperare la notte per rifare tutto, come nuovo, il giorno dopo. E permettere alla persona di essere, oltre che meno stanca, anche più produttiva. Se è proprio la produttività quello che interessa.

Fortunatamente, la conduzione del lavoro per task e progetti è sempre più presa in considerazione di quella solo per “presenza”, ma ci rendiamo conto che i numeri non sono abbastanza. Che la visione è sempre molto ristretta e c’è sempre molto da lottare. Ma si deve farlo.

Si deve dialogare costantemente con il datore di lavoro e far capire che è sempre, sempre, una questione di essere messi nelle giuste condizioni.

Che la produttività è diversa per ogni individuo e che passa per innumerevoli fattori che non sono uguali per tutti.

A volte è proprio il fatto di non mettere il dipendente a suo agio e permettergli di di lavorare che peggiora la salute stessa, dimezza la produttività, azzera la voglia di impegnarsi.

La disabilità non è dettata solo dallo stato di salute. Ma anche da come l’esterno accoglie quello status.

Il sordo è disabile in un mondo che utilizza il linguaggio parlato; il cieco in un mondo che si muove grazie alla luce. Se non utilizzassimo tutti la voce o ci muovessimo tutti nel buio, la singola persona non sarebbe “disabile”.

Una persona fibromialgica, inserita in un contesto facilitante, può esprimere le sue potenzialità. E il fatto stesso di raggiungere degli obiettivi (anche piccoli), di sentire di farcela porterà ad un circolo virtuoso che porterà a graduali miglioramenti.

Ci sono numerose associazioni che possono aiutare a informarsi dal punto di vista legislativo; esiste una crescita di attenzione da parte di Osservatori ed enti che stanno lavorando per portare a galla la questione e risolverla in maniera stabile, senza demandare, per ogni singolo caso, al buon senso dell’imprenditore o dell’ufficio delle risorse umane.

Ma è anche vero che i veri cambiamenti possono partire anche da noi.

Quello che vi consigliamo è di non abbandonare il posto di lavoro, di non sentirsi sbagliati e sopraffatti.

E di lottare per i propri diritti e per le proprie potenzialità, che possono venire sicuramente fuori.

Trovate quello che, nonostante le vostre condizioni, potete portare di buono al mondo e fatelo vedere. C’è chi vi apprezzerà!

Per qualsiasi altra domanda, il centro medico MENS CPZ mette a disposizione delle giornate di sostegno gratuite per i pazienti fibromialgici.

E se non credete ancora abbastanza in voi stessi, scriveteci!!!

Ognuno di noi è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido

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