Insuperabili: l’importanza della fiducia

Oggi lo Studio Medico Mens CPZ pubblica la rubrica dedicata ad “Insuperabili”.
“Insuperabili” è una Onlus che, attraverso la pratica dello sport, favorisce l’integrazione e la socializzazione di ragazzi con diversi tipi di disabilità (cognitiva, emotiva, comportamentale, fisica e motoria).

Con molto piacere vorrei quindi presentarvi oggi David Amà, capitano della sia della Selezione Serie C Insuperabili che dell’Academy di Torino.
 L’esperienza nell’accademia calcistica gli ha permesso di dimostrare il suo valore, sia a livello calcistico che lavorativo, e di essere un esempio per i suoi compagni.

Come e quando hai scoperto il progetto di “Insuperabili”? Perché hai deciso di entrare a farne parte?

Ho scoperto la realtà di “Insuperabili” quasi 10 anni fa, tant’è che mi sono iscritto il primo anno in cui è partito il progetto. Avevo sentito parlare molto bene della società per cui appena l’allenatore Dimitri mi ha comunicato che sarei potuto essere parte del progetto, ho partecipato subito.

Com’è stato il tuo primo allenamento con questa squadra? E’ stata la tua prima esperienza sportiva?

Il mio primo allenamento è andato molto bene, premetto che avevo già giocato a calcio in altre squadre, ma, a differenza delle altre realtà, quella di “Insuperabili” si è dimostrata diversa, soprattuto per quanto riguarda gli allenamenti, che qui sono più intensi. Poi, in quel primo allenamento, ho conosciuto tante persone nuove, ragazzi che mi hanno dato fiducia: sono stato da subito contento di essere parte di questa società.

La fiducia è stata quindi molto importante nel tuo percorso con “Insuperabili”?

Sì, l’elemento fiducia è molto importante, tant’è che essere parte di questo progetto mi ha cambiato e mi ha donato molto. E questo sia a livello calcistico, infatti mi hanno scelto come capitano sia della Selezione che dell’Academy di Torino, fattore che mi ha spinto a dare sempre di più per dimostrare il mio valore, che a livello lavorativo, infatti i presidenti mi hanno offerto anche un’opportunità lavorativa in magazzino.

E invece che tipo di rapporto hai con i tuoi compagni?

Con i miei compagni ho un bel rapporto, siamo come una grande famiglia. Loro mi chiamano il “capitano roccia” per il mio ruolo centrale utile per difendere l’area dietro di me, infatti lotto e difendo l’area, così come i miei compagni. Ultimamente poi ho portato un nuovo acquisto nella squadra, proprio perché conosco il valore di questa società.

Per concludere, raccontaci il momento che più ti è rimasto nel cuore in questi anni con “Insuperabili” e parlaci di cosa ti aspetti dal futuro della squadra

Se dovessi scegliere il ricordo più bello direi quando abbiamo vinto la prima coppa con la Selezione nella stagione 2018/2019 contro la Juventus. Mi ricordo con piacere i miei due gol, uno dei quali ci ha permesso di vincere. Per quanto riguarda il futuro spero di poter arrivare primi al campionato di Alessandria e poter portare nuovamente la coppa a casa.

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