FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA SUL CONCETTO DIETA

La parola dieta deriva dal latino “diaeta”, a sua volta proveniente dal greco “dìaita” che significa “modo di vivere”. Molto spesso, al giorno d’oggi, si tende a definire come dieta la restrizione dell’introito di cibo, tuttavia il termine ha un significato più ampio che prescinde dalla quantità di alimenti assunti. Per dieta, infatti, si intende un vero e proprio stile di vita, caratterizzato da un’alimentazione corretta e bilanciata dal punto di vista qualitativo e quantitativo, che apporti tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno per il mantenimento dei processi metabolici ed energetici. Una dieta corretta, e insieme ad essa un adeguato esercizio fisico, sono i due presupposti essenziali per l’ottenimento ed il mantenimento dello stato di salute, ovvero di benessere sia fisico che psichico. Questo concetto era noto già agli antichi. Nel 400 a.C. Ippocrate, considerato il padre della medicina occidentale, in uno dei suoi trattati scriveva che “se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute”.

Nel corso degli anni molteplici studi in tutto il mondo hanno approfondito il legame tra stile di vita e salute ed ormai è stato ampiamente dimostrato che si tratta un elemento imprescindibile nella prevenzione e nel controllo di numerose condizioni patologiche cronico-degenerative tipiche dell’era moderna, come le malattie cardiovascolari, il diabete mellito di tipo II ed alcuni tipi di cancro.

In tema alimentare, l’essere umano sperimenta la prima discordanza evolutiva a partire dall’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento circa 10.000 anni fa, ovvero con il passaggio dalla vita nomade a quella stanziale; con lo stanziamento, infatti, sono stati introdotti nella dieta nuovi alimenti quali latticini, cereali e carni grasse, praticamente assenti nella dieta quotidiana dell’uomo preistorico. La rivoluzione industriale, avvenuta circa 250 anni fa, è il secondo momento cruciale. La produzione industriale degli alimenti ha permesso l’assunzione su larga scala di prodotti raffinati e ricchi di zuccheri semplici, sale e la diffusione di alcolici. Il consumo di questi prodotti è aumentato in maniera esponenziale fino ai giorni nostri e ha comportato un’alterazione negativa delle principali caratteristiche nutrizionali dell’alimentazione, con ripercussioni importanti sullo stato di salute. I principali difetti che contraddistinguono le abitudini alimentari odierne sono riassumibili in sei punti:

1. Carico glicemico elevato: identifica l’impatto sulla glicemia di un pasto glucidico combinando qualità (indice glicemico) e quantità di carboidrati assunti. I principali responsabili del suo innalzamento sono zuccheri semplici e carboidrati raffinati.

2. Errata assunzione di acidi grassi: la composizione della quota lipidica è spesso sbilanciata, più precisamente è caratterizzata da eccesso di acidi grassi saturi e squilibrio nel rapporto tra omega-6 ed omega-3, a favore dei primi.

3. Errata distribuzione dei macronutrienti: l’alimentazione moderna risulta di frequente troppo ricca di lipidi e proteine, a discapito della quantità (e qualità) dei carboidrati.

4. Scarso apporto di micronutrienti: la raffinazione e i processi industriali odierni riducono notevolmente la quota di vitamine e di sali minerali presenti naturalmente negli alimenti.

5. Squilibrio sodio-potassio: l’elevato consumo di alimenti confezionati ha determinato un notevole aumento dell’apporto quotidiano di sodio, al contempo accompagnato dalla riduzione dell’apporto di potassio a causa del minore consumo di alimenti di origine vegetale che ne sono più ricchi.

6. Scarso contenuto di fibra: la raffinazione e i processi industriali rimuovono la maggior parte del contenuto di fibra naturalmente presente negli alimenti, soprattutto nei cereali, e si accompagnano alla tendenza di un consumo ridotto di alimenti di origine vegetale.

Tutti questi cambiamenti hanno favorito l’insorgenza di buona parte delle non-communicable diseases, per questo anche definite “malattie della civilizzazione”. La globalizzazione ha quindi contribuito alla larga diffusione dello stile di vita occidentale, motivo per cui queste malattie sono sempre più frequenti anche nei Paesi in via di sviluppo. La loro altissima prevalenza e la sempre maggiore diffusione hanno spinto l’OMS a definirle una vera e propria epidemia mondiale, che va necessariamente contrastata, anche a fronte dell’enorme spesa che comporta per la Sanità Pubblica. Oggi la prevenzione primaria è considerata l’approccio più economico e sostenibile e si pone come obiettivo principale l’educazione della popolazione ad un corretto stile di vita, attraverso politiche sanitarie nazionali e campagne di informazione. È fondamentale operare scelte il più possibile salutari già dalla prima infanzia, poiché quest’ultima è determinante per lo stato di salute negli anni a venire.

Unendo i dati dell’European Society of Cardiology/ European Atherosclerosis Society con le linee guida dell’OMS e dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) è possibile riassumere la strategia preventiva in cinque punti fondamentali:

– Instaurare e favorire il mantenimento nel tempo di una dieta bilanciata.

– Mantenere un corretto assetto lipidico.

– Mantenere un corretto valore pressorio.

– Controllare il peso corporeo.

– Avere uno stile di vita sano: praticare attività fisica quotidiana, non fumare e assumere alcol in quantità moderata.

Troppe volte accade che la vita frenetica, le commissioni, l’attività lavorativa e gli impegni legati alla famiglia influenzino il nostro modo di alimentarci. E’ così che la gestione delle scelte alimentari e la corretta frequenza dei pasti diventano un problema. Tuttavia, anche se sembra infattibile è possibile conciliare il tutto con un po’ di organizzazione e consapevolezza gestendo la nostra giornata rendendola più efficiente dal punto di vista nutrizionale. Ciò di cui abbiamo bisogno per raggiungere questo obiettivo è una guida che possa fornirci delle semplici informazioni per mangiare correttamente preservando il gusto e la salute, rispettando le tradizioni culinarie di cui il nostro paese è ricco. Ricordiamoci che la realizzazione di una dieta salutare è assolutamente fattibile poiché gli alimenti di cui disponiamo sono molti e di conseguenza le scelte sono altrettanto ampie.

Dott.ssa Giulia Massini

Ha collaborato con l'Ospedale infantile Regina Margherita presso l'ambulatorio dislipidemie e prevenzione cardiovascolare e segue progetti di intervento diagnostico terapeutico nella diagnosi precoce di iperlipemia aterogena in età pediatrica nel territorio piemontese.

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