Insuperabili: l’esperienza di Alessandro Di Gioia
Oggi lo Studio Medico Mens CPZ pubblica la rubrica dedicata ad “Insuperabili”.
“Insuperabili” è una Onlus che, attraverso la pratica dello sport, favorisce l’integrazione e la socializzazione di ragazzi con diversi tipi di disabilità (cognitiva, emotiva, comportamentale, fisica e motoria).
Oggi intervistiamo Alessandro Di Gioia, atleta della Selezione Insuperabili, nonché dell’Academy di Torino.
Come e quando hai scoperto il progetto di “Insuperabili”? Perché hai deciso di entrare a farne parte?
Ho scoperto il progetto di “Insuperabili” nel 2016, grazie ad un collega di lavoro di mia mamma che lo conosceva in quanto anche suo figlio vi partecipa come atleta.
Ho fatto allora il provino e mi sono trovato subito bene, per questo ho deciso di entrare a farne parte.
Come è stato il primo allenamento con la squadra di “Insuperabili”? E’ stata la tua prima esperienza calcistica?
No, non è stata la mia prima esperienza calcistica siccome avevo già giocato in altre squadre, ad esempio, prima dell’esperienza con “Insuperabili”, giocavo nella squadra “Globo Grugliasco”.
Il primo allenamento, rispetto alla squadra in cui giocavo prima, è stato diverso perché comunque mi sono trovato in un ambiente nuovo: ero abituato ad altri compagni, che seguivo con molta difficoltà. Nella squadra di “Insuperabili”, invece, mi sono trovato subito a mio agio calcisticamente ed è quello di cui avevo bisogno in quel momento, per questo sono stato fortunato. Ad esempio mi ricordo che i mister, in quell’occasione, valutavano le nostre abilità, sia emotive che calcistiche, ed io mi sentivo subito adeguato, “sul pezzo”.
Che rapporto hai, invece, con i tuoi compagni?
Per quanto riguarda i miei compagni posso dire che mi hanno accolto subito a braccia aperte, infatti non ho avuto nessun problema ad approcciarmi con loro. E questo a differenza di altre esperienze in cui è un pò più difficile “guadagnarsi” l’amicizia dei compagni.
In che ruolo giochi?
Io gioco come terzino.
Cos’è cambiato da quando è iniziata l’emergenza Covid-19?
Sicuramente questo periodo di emergenza sanitaria è stato difficoltoso in generale, soprattutto all’inizio. Io, infatti, ho deciso di non più allenarmi fino al periodo tra gennaio e marzo 2021, in cui ho iniziato gli allenamenti prima online e poi, dalla riapertura delle strutture di “Insuperabili”, anche in campo.
Mi sono comunque tenuto in contatto con i miei compagni, nell’ultimo periodo di lock-down poi “Insuperabili” organizzava delle serata online in cui ci riunivamo per fare dei giochi tutti insieme, compagni e mister.
Ti ha cambiato entrare a fare parte di “Insuperabili”?
Fare parte di “Insuperabili” mi ha cambiato sia emotivamente che a livello comportamentale. Ho conosciuto persone nuove che non dovevo “subire”, come invece può accedere nella società di oggi.
E’ davvero una bella esperienza che permette di crescere e di imparare molto sotto diversi punti di vista. Quando ad esempio vedi alcuni compagni che magari hanno difficoltà e disabilità più gravi delle tue ti viene istintivo aiutarli, come se fossi un fratello maggiore: la cosa bella è proprio vedere che si affidano a te, anche solo per una chiacchierata.
Vuoi raccontarci un ricordo particolare della tua esperienza?
Un ricordo che mi sta particolarmente a cuore è legato al 2018, quando ho partecipato ad un raduno con la Nazionale di calcio: è stato un bel momento, un pò l’apice dell’esperienza con “Insuperabili”.
In quell’occasione ci siamo allenati per tre giorni a Roma, anche con compagni di Academy diverse dalla mia di Torino. E’ stato davvero molto bello conoscerli e mi sono trovato bene con loro, anche perché a me piace molto fare nuove amicizie.
Consiglieresti ad altri ragazzi di iniziare a fare parte di Insuperabili?
Sì, lo consiglierei perché è un’esperienza in cui ci si sente da subito a casa, accolti a braccia aperte, come non capita dappertutto.
E’ davvero una bella società con un ottimo progetto.