Oncologia e Caregivers

L’11 febbraio ricorre la giornata mondiale del malato, istituita nel 1992 da Giovanni Paolo II.
La malattia è sempre un avvenimento drammatico per il diretto interessato: ci si percepisce in maniera diversa, e in maniera nuova si deve imparare a convivere con sé stessi e con un entità che gioco forza stravolge le nostre abitudini.
La malattia non riguarda però solo il diretto interessato. La malattia coinvolge e sconvolge anche la vita dei familiari, sopratutto quando la patologia riduce drasticamente l’autonomia del malato.
Allora una figura, molto spesso un familiare stretto, si fa carico di compensare tutte le necessità del parente non più autosufficiente. E, al di fuori dell’ambito professionale e a titolo gratuito, si prenderà cura di lui.
Si chiama così: caregiver, colui che, letteralmente, dà attenzioni, dà le cure.
Un badante a 360 gradi. Un ruolo stressante a livello psicologico e fisico.
Egli si occuperà di assistere il malato somministrando farmaci o terapie; di occuparsi dell’acquisto e prescrizione dei medicinali, nonché delle visite mediche specialistiche; dell’igiene personale del malato e dei pasti.

Le situazioni che deve affrontare un caregiver familiare possono essere molto diverse e tendono ad inasprirsi con la crescita delle necessità di assistenza del congiunto con disabilità. Nelle situazioni più impegnative il caregiver familiare può incorrere in una condizione di sofferenza e di disagio, provare solitudine, affaticamento fisico, psicologico e frustrazione, essere afflitto per la mancanza di riposo, per il sovraccarico di responsabilità (di assistenza, di lavoro e familiari), per le difficoltà economiche (la presenza della disabilità comporta maggiori spese), per trovarsi costretto a ridurre il lavoro retribuito o a rinunciarvi per prestare assistenza (lasciano il lavoro il 66% dei caregiver familiari). Se prendiamo in considerazione il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, è facile prevedere che le necessità di assistenza sono destinate a crescere nel prossimo futuro, e che sarà altamente improbabile trovare famiglie in cui non si manifesti questo tipo di necessità.

Nel mondo i caregivers sono sempre di più. In Italia il ruolo del caregiver non è riconosciuto, ma da alcuni anni  sembra che la legge si sta mobilitando a tutelare queste persone,  angeli silenziosi che spesso e per molto tempo rinunciano alla loro vita per accudire un figlio o un genitore gravemente malato.

I momenti di stanchezza, nonostante il grande amore per i propri cari, sono tanti; così come anche le difficoltà cui si deve far fronte.
Per ricordare a tutti i caregivers che non sono soli, la National Family Caregivers Association, l’associazione americana per i carevigers di famiglia, ha pubblicato un elenco di consigli che vi riportiamo:
– Non permettere che la malattia del tuo caro sia costantemente al centro della tua attenzione;
– Rispettati ed apprezzati. Stai svolgendo un compito molto impegnativo e hai diritto a trovare spazi e momenti di svago;
– Vigila sulla comparsa di sintomi di depressione;
– Accetta l’aiuto di altre persone, che possono svolgere specifici compiti in tua vece;
– Impara il più possibile sulla patologia del tuo caro: conoscere aiuta;
– Difendi i tuoi diritti come persona e come cittadino.
Noi dello studio medico MENS CPZ vi ricordiamo che i nostri esperti sono disponibili presso il nostro centro a darvi tutto il supporto possibile.
Vogliamo ricordarvi che non siete soli e che siamo disposti a darvi informazioni e sostegno.
La giornata del malato deve essere un momento di riflessione, stimolo e incoraggiamento a valori quali  la condivisione delle difficoltà e la creazione di una rete di supporto, per tutti.
E noi siamo con voi.

MENS CPZ…
…dalla Mente al Cuore

 

Un pensiero riguardo “Oncologia e Caregivers

  • 11 Febbraio 2021 in 17:10
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    L’articolo dimostra la sensibilità umana e professionale del centro Mens cpz.

    Grazie

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