L’Epilessia

Iniziamo il mese di Ottobre parlando dell’Epilessia.

Le epilessie sono sindromi cerebrali croniche, caratterizzate dalla presenza delle crisi epilettiche, cioè crisi cerebrali dovute alla scarica ipersincrona di un gruppo di neuroni.

Ma quando parliamo di questa problematica dobbiamo soffermarci sulla differenza tra epilessia e crisi epilettica.
Le crisi epilettiche sono delle manifestazioni accessuali (improvvise) che si realizzano con manifestazioni diverse a seconda dell’area del cervello coinvolta, e possono essere  crisi  cloniche, sensoriali, sensitive (voci, visioni), psichiche, con o senza perdita di coscienza.

L’epilessia invece è una condizione patologica cronica caratterizzata dalla presenza di più crisi anche di diverse caratteristiche, talvolta associata ad altri sintomi neurologici (come ad esempio, nei bambini, un ritardo dello sviluppo).

Le crisi epilettiche possono manifestarsi come convulsive o come non convulsive. Le crisi convulsive sono quelle “più famose” e sono caratterizzate da un irrigidimento tonico del tronco e degli arti, susseguito da clonie  (cosiddette crisi tonico-clonicche). Le crisi non convulsive seconde prevedono una perdita di coscienza , non associata ai sintomi motori tonico-clonici.

Una singola crisi non consente di fare diagnosi, per cui tutti possiamo avere una crisi ma ciò non vuol dire che siamo epilettici! Il 5 % della popolazione presenta nella vita una crisi epilettica occasionale per cui non merita un trattamento. L’epilessia invece,  è una malattia cronica caratterizzata da più crisi epilettiche, che possono essere pluriquotidiane, plurisettimanali, plurimensili, e quindi si manifestano più volte.

Molte e diverse sono le cause in grado di determinare l’insorgenza di manifestazioni epilettiche, tra le quali possiamo elencare:

ALTERAZIONI CONGENITE: generalmente originano durante lo sviluppo del sistema nervoso centrale; possono quindi instaurarsi già durante lo sviluppo del feto, anche a causa dell’abuso di alcol e droghe durante la gravidanza

ANOSSIA ALLA NASCITA o  TRAUMI DA PARTO:  le difficoltà respiratorie durante il travaglio possono portare a danni cerebrali molto severi ; inoltre  particolarmente pericolosi sono i traumi ostetrici, dovuti all’applicazione del forcipe o alle eccessive compressioni subite dal cranio fetale durante i parti particolarmente prolungati

TUMORE CEREBRALE: è una delle cause più frequenti di epilessia nell’età adulta e anziana e spesso vengono identificati proprio grazia alla crisi epilettica come prima manifestazione clinica.

TRAUMI CRANICI, ISCHEMIA DEI VASI CEREBRALI O EMORRAGIE CEREBRALI: lesioni del sistema nervoso di qualunque genere, secondarie ad un trauma o ad un evento patologico acuto, possono manifestarsi come crisi epilettica in acuto (immediatamente, subito dopo l’evento acuto) o come crisi tardive (generate dalla riorganizzazione delle aree cerebrali in via di cicatrizazione.

ALTERAZIONI INDOTTE DA MALATTIE INFETTIVE: soprattutto quelle che interessano la prima infanzia, specie quando decorrono con una certa gravità (patologie esantematiche: morbillo, varicella, rosolia).

L’Epilessia e’ una delle malattie neurologiche più frequenti; possiamo dire che 6 su 1000 persone presentano questa malattia.

Durante l’età evolutiva le epilessie si differenziano in maniera notevole da quelle dell’adulto. Date infatti le caratteristiche anatomo-fisiologiche del cervello del bambino, questo ha una maggiore tendenza a convulsivare per inadeguatezza dei meccanismi di inibizione.

Le crisi epilettiche hanno una presentazione che si può dividere in base al comportamento che il paziente assume durante la crisi, l’età di insorgenza, le cause.

Si possono distinguere in 2 grossi gruppi :

– Parziali, caratterizzate da una scarica neuronale che proviene da una parte limitata della corteccia ( da un gruppo di neuroni, non tutta la corteccia, non entrambi gli emisferi) per cui possiamo localizzare anatomicamente questa area.

– Generalizzate, si verifica una scarica neuronale che interessa entrambi gli emisferi cerebrali sin dall’inizio, comporta una perdita di coscienza fin dall’inizio con una anomalia sincrona di entrambi gli emisferi, con una classica crisi tonico-clonica generalizzata (irrigidimento tonico del corpo accompagnate da clonie sia degli arti superiori che degli arti inferiori). La scarica origina dalle strutture mediane del cervello e si diffonde a tutto il SNC.

In genere tra le parziali e le generalizzate, le seconde sono più benigne ed hanno una prognosi migliore (le parziali possono dipendere anche da un tumore).

Tra le crisi epilettiche generalizzate, maggiore importanza rivestono le assenze o ”piccolo male”.

L’assenza tipica è un fenomeno di rapida e fugace perdita di coscienza (meno di 30 secondi) e rappresenta una delle più tipiche forme di epilessia del bambino. Le assenze sono caratterizzate da una breve sospensione della coscienza che insorge improvvisamente, dura in genere tra i 2-10 secondi ed è seguita da immediata e completa riacquisizione della coscienza. Il paziente, in genere un bambino, rimane seduto o in posizione eretta e, al termine dell’assenza, può non ricordare quanto è accaduto. E’ la forma tipica dell’età infantile e insorge fra i 4 e i 12 anni di età. Gli attacchi tendono a diventare meno frequenti (ma raramente scompaiono) nell’adolescenza, epoca in cui può comparire per la prima volta una crisi epilettica generalizzata.

Le crisi parziali, invece, possono presentare sintomi differenti: motori, somato-sensitive (cattivo sapore, cattivo odore, uditive), vegetativi (pallore, sudorazione), psichici (come illusioni, amnesie, problemi cognitivi) Quindi le crisi parziali si distinguono in:

– Semplici, con una sintomatologia elementare, senza perdita di coscienza;

– Complesse, in cui si realizza anche la perdita di coscienza per cui il paziente non ricorda quello che è successo.

Le crisi parziali complesse o crisi del lobo temporale sono le più frequenti crisi epilettiche in assoluto.
Sono causate da lesioni delle strutture temporo-encefaliche profonde, ma possono originare in qualsiasi lobo dell’encefalo.
Possono presentarsi come un episodio singolo o ripetuto e possono insorgere in ogni età, ma meno frequentemente nei bambini.
Tipiche sono le pseudoassenze temporali, caratterizzate da breve arresto della coscienza per alcuni minuti durante i quali il paziente: perde il contatto con l’ambiente circostante; esegue atti automatici semplici, quali per esempio, succhiare-masticare-deglutire; presenta allucinazioni visive complesse o di sensazioni spiacevoli, gastriche o intestinali oppure manifesta sensazioni affettive (crisi affettive).
La confusione mentale continua per 1 o 2 minuti dopo che le componenti motorie della crisi sono cessate e vi può essere perdita di memoria (amnesia) per ciò riguarda la crisi.

Come comportarsi in caso di crisi epilettica ?

Prevenire la caduta a terra; se la persona è già a terra, porre sotto il capo qualcosa di morbido, in modo che se la crisi continua, non continui a battere ripetutamente la testa sulla superficie dura; terminata la crisi, ruotare la testa di lato per favorire la fuoriuscita di saliva e permettere una respirazione normale; evitare raggruppamenti di persone intorno al soggetto. In ogni caso non tentare di aprire la bocca, non bloccare braccia e gambe e non tentare di inserire in bocca oggetti o rigidi.

Di solito la crisi si risolve spontaneamente nell’arco di pochi minuti. Nel caso questo non dovesse accadere, è necessario chiamare i soccorsi d’urgenza!

Il tema è ampio e complesso.
Per questo motivo vi invitiamo a rivolgervi sempre al vostro medico di base e ai centri specializzati in neurologia come il Centro Medico MENS CPZ.
I nostri neurologi sono a disposizione per fornirvi informazioni e un aiuto prezioso.

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