Caregiver: demenze e supporto psicologico

L’11 febbraio ricorre la giornata mondiale del malato, istituita nel 1992 da Giovanni Paolo II.
La malattia, più o meno grave, è sempre un avvenimento drammatico per il diretto interessato: trasforma profondamente l’esistenza dell’individuo turbandone l’identità; gli abituali ritmi di vita vengono interrotti e si entra in uno stato di crisi, fisica e psicologica. Ci si percepisce in maniera diversa, e in maniera nuova si deve imparare a convivere con sé stessi e con un entità che gioco forza stravolge le nostre abitudini.
La malattia non riguarda però solo il diretto interessato. La malattia coinvolge e sconvolge anche la vita dei familiari, sopratutto quando la patologia riduce drasticamente l’autonomia del malato.
Allora una figura, molto spesso un familiare stretto, si fa carico di compensare tutte le necessità del parente non più autosufficiente. E, al di fuori dell’ambito professionale e a titolo gratuito, si prenderà cura di lui.
Si chiama così: caregiver, colui che, letteralmente, dà attenzioni, dà le cure.
Un badante a 360 gradi. Un ruolo stressante a livello psicologico e fisico.
Egli si occuperà di assistere il malato somministrando farmaci o terapie; di occuparsi dell’acquisto e prescrizione dei medicinali, nonché delle visite mediche specialistiche; dell’igiene personale del malato e dei pasti.
La sua vita sociale si ridurrà drasticamente, per forza di cose; dovrà venire a compromessi con il lavoro, qualora non volesse rinunciarci per assistere il parente malato; anche la vita familiare ne risentirà.
Nel mondo i caregivers sono sempre di più. E anche in Italia la legge si sta mobilitando a tutelare queste persone,  angeli silenziosi che spesso e per molto tempo rinunciano alla loro vita per accudire un figlio o un genitore gravemente malato.
I “caregiver” dei pazienti con demenza sono la stragrande maggioranza. Sono in genere donne e si collocano, in media, tra i 45 e i 60 anni di età.
I momenti di stanchezza, nonostante il grande amore per i propri cari, sono tanti; così come anche le difficoltà cui si deve far fronte.
Per ricordare a tutti i caregivers che non sono soli, la National Family Caregivers Association, l’associazione americana per i carevigers di famiglia, ha pubblicato un elenco di consigli che vi riportiamo:
– Non permettere che la malattia del tuo caro sia costantemente al centro della tua attenzione;
– Rispettati ed apprezzati. Stai svolgendo un compito molto impegnativo e hai diritto a trovare spazi e momenti di svago;
– Vigila sulla comparsa di sintomi di depressione;
– Accetta l’aiuto di altre persone, che possono svolgere specifici compiti in tua vece;
– Impara il più possibile sulla patologia del tuo caro: conoscere aiuta;
– Difendi i tuoi diritti come persona e come cittadino.
Noi dello studio medico MENS CPZ vi ricordiamo che i nostri esperti sono disponibili presso il nostro centro a darvi tutto il supporto possibile.
Vogliamo ricordarvi che non siete soli e che siamo disposti a darvi informazioni e sostegno.
La giornata del malato deve essere un momento di riflessione, stimolo e incoraggiamento a valori quali  la condivisione delle difficoltà e la creazione di una rete di supporto, per tutti.
E noi siamo con voi.

MENS CPZ…
…dalla Mente al Cuore

 

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