Avere un cane da bambini diminuisce il rischio di Schizofrenia nell’età adulta

Il solito diverbio tra amanti dei cani e chi preferisce i gatti? Non proprio. In questo caso si sono scomodati gli alti vertici delle università e istituti di ricerca americani valutando diversi fattori convogliati nel recente studio che mette in relazione il possesso di un cane durante l’infanzia e l’insorgenza di malattia schizofrenica nell’età adulta.

Lo studio è stato condotto da Robert Yolken, presidente della divisione di neurovirologia pediatrica della Stanley presso la Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora, nel Maryland e pubblicati online su Plos One.

Cani e gatti sono molto diversi, si sà, agli antipodi possiamo dire, e noi umani lo notiamo tutti i giorni attraverso i loro comportamenti, più vivace il cane, più solitario il gatto, più dipendente il cane con il suo continuo bisogno di conferma e approvazione da parte del padrone, più indipendente il gatto che riesce a volere bene al suo umano pur mantenendo il suo carattere ribelle, il primo fa le feste saltellando e scondinzolando per manifestare la sua contentezza, il secondo fa le fusa per dirti che è a suo agio e gli piacciono le tue coccole, il primo morde e abbaia per difendersi, il secondo tira fuori le unghie e soffia, ma queste nature così differenti sono il risultato di una composizione biologica complessa e in cui c’entra anche il microbiota, l’insieme dei microbi e batteri che popolano il nostro intestino.

Il microbiota del cane e quello del gatto sono differenti infatti e vengono trasmessi agli umani tramite contatto (con le leccate, i morsi e le più o meno simpatiche manifestazioni d’affetto degli amici a 4 zampe).

I ricercatori hanno esaminato 396 pazienti con schizofrenia, 381 pazienti con disturbo bipolare e 594 individui che hanno agito come gruppo di controllo sano.
Il risultato è che possedere un cane o vivere comunque a stretto contatto di un cane prima del tredicesimo anno riduce del 25% la possibilità di sviluppare schizofrenia o disturbo bbipolare in futuro.
Più nel dettaglio il rischio per la schizofrenia diminuisce se il cane è già presente nel nucleo familiare o si introduce entro il secondo anno di vita del bambino, addirittura in questo caso il rischio diminuisce del 50 %.

Da tenere presente che in questa indagine non sono stati tenuti in considerazione i fattori demografici quali età, sesso, etnia, educazione, e luogo di nascita.

Commentando i risultati su Medscape Medical News, Oliver Freudenreich, codirettore del programma clinico e di ricerca sulla schizofrenia, Massachusetts General Hospital, Boston, ha affermato che gli studi epidemiologici devono sempre essere presi con le pinze in quanto la correlazione non va confusa con “la causa o cura della malattia”.

 

 

Fonte: Medscape

 

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