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CHIRURGIA DELLA COLONNA VERTEBRALE

Le persone che in Italia soffrono di un generico mal di schiena sono quasi 15 milioni: il 40% soffre o ha sofferto, almeno una volta, di lombosciatalgia da ernia discale con dolori alle gambe e ai piedi a causa dell’interessamento del nervo sciatico; mentre il 60% soffre o ha sofferto, nel corso della vita, di cervicalgia (dolore alla base della nuca irradiato a collo e spalle, spesso accompagnato da mal di testa, formicolio a braccia e mani, vertigini e nausea) quale conseguenza di una prolungata postura scorretta, forte stress psico-fisico, scarsa forma fisica.

Chiamata anche spina dorsale, la colonna vertebrale è costituita da 32 vertebre separate da dischi fibro-cartilaginei. È composta da cinque zone:

  • cervicale
  • toracica
  • lombare
  • sacrale
  • coccigea

Diversi sono i problemi che possono interessare la colonna vertebrale. Nei casi meno gravi, la riabilitazione può essere d’aiuto ad alleviare dolore, mal di schiena o deviazioni della colonna. In alcuni casi, però, la chirurgia è l’unica strada possibile.

La Chirurgia della colonna vertebrale si occupa di tutte le malattie di origine degenerativa provocate dall'invecchiamento e dalla lesione del disco vertebrale; patologie post-trauma; congenite o tumorali che colpiscono i vari tratti del rachide (cervicale, dorsale, lombare e sacrale).

Si tratta di patologie alla cui tipica sintomatologia si associano limitazioni funzionali di varia gravità; talvolta estremamente invalidanti per chi ne è affetto: basti pensare come in Europa ogni 30 secondi si verifichi una frattura da osteoporosi.

Le principali patologie di cui si occupa la chirurgia vertebrale sono: 

  • Gravi patologie spinali
  • Deficit neurologici come paralisi e perdita di sensibilità
  • Ernia del disco
  • Stenosi spinale (restringimento di una o più aree della colonna vertebrale)
  • Scoliosi
  • Instabilità vertebrale
  • Patologie che non hanno risposto a terapie riabilitative e farmaci

Rispetto al passato è una chirurgia più “soft” e conservativa (effetti collaterali e complicanze hanno un’incidenza statistica meno evidente), che punta sempre a ricreare le fisiologiche curvature della colonna vertebrale, rivolgendo particolare attenzione al rispetto dei parametri pelvici.

In questo campo la chirurgia mininvasiva ha assunto un ruolo di primo piano rappresentando per il paziente una valida opzione terapeutica rispetto all'approccio chirurgico tradizionale.

Mentre la chirurgia aperta prevedeva l’apertura, attraverso una lunga incisione della zona interessata, che esponeva tutte le strutture spinali. La chirurgia mini invasiva non richiede grandi tagli, riducendo l’area sottoposta a manipolazione chirurgica.

In tal modo, la chirurgia spinale miniinvasiva offre evidenti benefici in termini di riduzione dei sintomi e dei tempi di recupero post operatorio. Contatta la nostra segreteria per ulteriori informazioni

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